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DISLIPIDEMIE

Dieta, Colesterolo e Trigliceridi

Colesterolo e dislipidemie

Alimentazione nelle Dislipidemie

Ed eccoci qui!

Come al solito ti sei ritrovato a girare per siti internet, pagine web e social network alla ricerca di una risposta. Questa volta la tua domanda è inerente alla gestione delle Dislipidemie (colesterolo e trigliceridi) e come sempre ti sei imbattuto/a in un sacco di opinioni contrastanti, pareri personali e non e, alle volte, anche in allegri balletti su tiktok!

Questa volta, in questo articolo, ti aiuteremo esplorando in modo semplice e comprensibile l’importanza dell’alimentazione nelle dislipidemie, analizzando le diverse tipologie di dislipidemie, il ruolo della dieta nel controllo del colesterolo e dei trigliceridi, e altri fattori di prevenzione da considerare.

Bene, Iniziamo!

Indice

Cosa sono le dislipidemie?

Le dislipidemie sono condizioni cliniche caratterizzate da alterazioni dei livelli di lipidi nel sangue, in particolare del colesterolo e dei trigliceridi.

  • Il colesterolo è una sostanza grassa necessaria per diverse funzioni del corpo, ma livelli elevati possono contribuire allo sviluppo di malattie cardiovascolari.
  • I trigliceridi sono un tipo di grasso che viene immagazzinato nel tessuto adiposo e nel sangue. Un’elevata concentrazione di trigliceridi può aumentare il rischio di aterosclerosi e malattie cardiovascolari.

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Quanti tipi di dislipidemie conosciamo?

Esistono diversi tipi di dislipidemie, tra le quali riportiamo le più comuni e legate allo scopo dell’articolo:

  • l’ipercolesterolemia familiare: Caratterizzata da un aumento prevalente e significativo dei livelli di colesterolo nel sangue.
  • l’ipertrigliceridemia familiare: Caratterizzata da un aumento prevalente e significativo dei livelli di trigliceridi nel sangue.
  • la dislipidemia combinata: Caratterizzata da un aumento significativo sia dei livelli di colesterolo che di trigliceridi.
  • altre forme meno comuni.

In questa breve spiegazione abbiamo dato una classificazione in base al tipo di valore lipidico alterato ma va considerato che ogni tipo di dislipidemia è caratterizzata da specifiche alterazioni nel metabolismo dei lipidi e richiede perciò una valutazione e un trattamento mirato.

È fondamentale consultare un medico per una corretta diagnosi e gestione delle dislipidemie.

Noi oggi vedremo qual è il peso dell’alimentazione nella gestione e prevenzione di queste condizioni.

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Dieta e colesterolo

Per quanto riguarda l’ipercolesterolemia, la dieta gioca un ruolo non così fondamentale come si potrebbe credere!

Possiamo in effetti dire che passare da una pessima alimentazione a una ottimale potrebbe ridurre (statisticamente) i valori di colesterolo nel sangue di un massimo 10%.

Risulteranno in tal senso nettamente più efficaci terapie farmacologiche mirate.

Da un punto di vista Nutrizionale possiamo però consigliare di ridurre l’assunzione di grassi saturi e trans, presenti principalmente in alimenti di origine animale e prodotti industriali e, al contrario, aumentare l’assunzione di grassi insaturi, come quelli presenti negli oli vegetali, nel pesce e nelle noci, può favorire la riduzione del colesterolo LDL, noto come “colesterolo cattivo”; il tutto in un ottica di equilibrio dei macro nutrienti e senza eccedere con le calorie totali.

Inoltre, aumentare l’assunzione di fibre solubili, presenti in alimenti come legumi, frutta e verdura, può contribuire a ridurre l’assorbimento del colesterolo.

Dieta e trigliceridi

Se l’efficacia di una modifica dell’alimentazione può contribuire in modo limitato nella riduzione dei livelli di colesterolo, al contrario, risulterà essere uno strumento estremamente efficace nella gestione delle Ipertrigliceridemie!

In Particolare, limitare l’assunzione di zuccheri semplici e carboidrati raffinati, moderare l’assunzione di alcol, e aumentare il consumo di grassi insaturi e proteine magre può contribuire al controllo dei livelli di trigliceridi.

In alcuni casi, potrebbe essere necessario limitare anche l’assunzione di grassi totali, in particolare se i livelli di trigliceridi sono molto elevati.

Spesso l’ipertrigliceridemia può avere cause multifattoriali.

Saper distinguere una condizione genetica da una condizione di Sindrome Metabolica (di cui i trigliceridi sono un valore di riferimento per la diagnosi) potrebbe non essere semplice in quanto una sindrome metabolica potrebbe anche mascherare una condizione genetica di fondo. In tal senso si consiglia di valutare sempre la propria condizione con dei Medici specializzati in ambito lipidologico.

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Altri fattori di prevenzione

Oltre all’alimentazione, ci sono altri fattori di prevenzione importanti da considerare nelle dislipidemie.

L’esercizio fisico regolare può aiutare a migliorare il profilo lipidico e a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari.

Smettere di fumare, se si è fumatori, può contribuire a migliorare i livelli di lipidi nel sangue.

In alcuni casi, potrebbe essere necessario l’utilizzo di farmaci ipolipemizzanti prescritti dal medico oppure di integratori nutraceutici per gestire efficacemente le dislipidemie.

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Conclusione

L’alimentazione riveste un ruolo fondamentale nella gestione delle dislipidemie e una dieta equilibrata, ricca di frutta, verdura, cereali integrali, proteine magre e grassi sani, può aiutare a mantenere livelli sani di colesterolo e trigliceridi nel sangue.

È importante consultare un medico o un nutrizionista per una valutazione completa della propria condizione lipidica e per ottenere una consulenza personalizzata sull’alimentazione. Inoltre, adottare uno stile di vita sano, che includa l’esercizio fisico regolare e l’eliminazione di cattive abitudini come il fumo, è fondamentale per la prevenzione e il controllo delle dislipidemie.

Sperando di esserti stati utili e di averti reso più consapevole sul mondo dell’alimentazione Ti ringraziamo e ci vediamo al prossimo articolo!

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