Celiachia: cos’è e come gestirla
CELIACHIA Celiachia: cos’è e come gestirla La celiachia è una condizione autoimmune complessa che richiede un’attenta gestione e comprensione. Questo articolo si propone di esplorare
Prima di prenotare una consulenza nutrizionale con dieta online per celiachia tramite la nostra piattaforma vorremmo darti una breve descrizione dell’area di intervento.
La celiachia è una patologia cronica autoimmune mediata dall’assunzione di glutine. In questa pagina presentiamo alcune conoscenze di base per dare un piccolo contesto a una problematica sempre più comune anche nella popolazione Italiana. Analizzeremo cause, sintomi, approccio nutrizionale e follow up.
La celiachia è una patologia cronica autoimmune (che provoca una reazione immunitaria dell’organismo) mediata dall’assunzione di glutine, complesso proteico presente in alcuni cereali. La reazione immunitaria, se non è diagnosticata e curata, impedisce il corretto assorbimento dei nutrienti nell’intestino compromettendo la salute del celiaco. La persistenza di quest’infiammazione causa il danneggiamento dell’intestino tenue, in particolare l’appiattimento dei villi intestinali, con una conseguente riduzione della capacità di assorbimento di nutrienti.
Non esiste una cura specifica per la celiachia, l’unica soluzione efficace consiste nell’eliminazione del glutine dall’alimentazione del paziente celiaco.
La celiachia è una malattia a predisposizione genetica, al momento della nascita l’individuo celiaco porta con sé i geni necessari allo sviluppo della malattia; la familiarità è una condizione necessaria ma non sufficiente per lo sviluppo della malattia.
La malattia può manifestarsi a qualsiasi età e le cause principali legate allo sviluppo di essa non sono del tutto note, alcune ricerche evidenziano un collegamento tra diverse malattie autoimmuni e lo sviluppo di celiachia.
I sintomi della celiachia possono colpire sia l’apparato digerente, sia altre parti dell’organismo e variano da persona a persona. I sintomi più frequenti sono:
gonfiore e dolore addominale
diarrea
vomito
costipazione
feci pallide, maleodoranti o oleose
dimagrimento
In caso di presenza di uno o più sintomi, è necessario rivolgersi al proprio medico che suggerirà i passaggi per una corretta diagnosi.
La diagnosi della celiachia viene generalmente eseguita tramite le analisi del sangue e la biopsia duodenale; tali esami è necessario siano eseguiti prima della sospensione del glutine dalla dieta del paziente.
Gli esami del sangue servono per determinare il livello di presenza di particolari anticorpi prodotti dal sistema immunitario nel caso in cui il glutine venga percepito come sostanza dannosa (anti-endomisio, antigliadina, anti-transglutaminasi).
Se l’esame dà esito positivo viene solitamente eseguita anche una biopsia al duodeno mediante la quale si verifica lo stato dei villi intestinali, per osservare eventuali effetti della malattia.
Secondo linee guida più recenti, la biopsia può essere evitata in bambini e adolescenti in presenza di valori di anticorpi elevati (più di 10 volte rispetto al valore base) e i sintomi della malattia.
Negli ultimi anni è aumentata sempre di più la consapevolezza dell’importanza del follow-up dei pazienti celiaci per il monitoraggio della malattia e per la verifica della reale aderenza alla dieta senza glutine.
Il follow-up del paziente celiaco deve verificare e promuovere il raggiungimento di alcuni obiettivi, tra cui:
la risoluzione dei sintomi
la normalizzazione del peso
la prevenzione del sovrappeso e dell’obesità
la sieroconversione (ovvero mantenimento della negatività della diagnosi anticorpale)
la prevenzione di possibili comorbidità (vaccinazione, screening per l’osteoporosi, ecc.).
Le attuali linee guida spiegano che un controllo entro 6-12 mesi dalla diagnosi e successivamente, ogni 1-2 anni è sufficiente per verificare la compliance alla dieta senza glutine, verificare la comparsa di malattie auto-immuni o alterazioni metaboliche e soprattutto, diagnosticare precocemente la comparsa di complicanze.
Ad ogni controllo, il soggetto celiaco è sottoposto a visita medica, valutazione dietetica, controllo dell’emocromo, dosaggio anticorpi serici anti-transglutaminasi di classe IgA e TSH.
Nell’adulto, la densitometria ossea andrebbe eseguita di routine una volta almeno, dopo 18 mesi di dieta senza glutine e ripetuta periodicamente su indicazione del medico in caso vi sono indicazioni cliniche.
Una scrupolosa dieta senza glutine (DSG) è l’unico trattamento ad oggi disponibile. Con termine glutine si comprende in origine il complesso proteico solo del grano (composto da gliadine e glutenine), vista la simile attività per i soggetti celiaci, questo termine è stato esteso per identificare le omologhe proteine dell’orzo (ordeine) e della segale (secaline). Quindi i soggetti celiaci devono evitare cibi a base di grano, segale ed orzo; inoltre, queste persone devono prestare attenzione a tutti quei prodotti alimentari trasformati o confezionati, nei quali in glutine viene aggiunto durante i processi industriali come additivo.
I cereali che non contengono glutine, e che quindi sono liberamente permessi in una DSG sono mais, riso, sorgo, miglio. Inoltre, gli pseudo-cereali, tra i più diffusi quinoa, grano saraceno e manioca, sono privi di glutine.
Sono naturalmente privi di glutine: verdure ed ortaggi, frutta, tuberi, legumi, carne, pesce e uova, purché non presenti in prodotti lavorati o trasformati.
Riguardo alle contaminazioni (presenza non voluta di tracce di glutine in alimenti che ne sono naturalmente privi in seguito al passaggio accidentale durante processi di conservazione o preparazione) l’atteggiamento da tenere deve essere di attenzione, ma vanno evitati comportamenti troppo restrittivi.
La DSG prevede il consumo, oltre di alimenti naturalmente privi di glutine anche di prodotti alimentari appositamente formulati per celiaci; questi sono succedanei di alimenti di uso comune in cui la presenza di cereali contenenti glutine è caratterizzante e che sono stati prodotti con materie prime prive di glutine o private del glutine e riportano in etichetta l’indicazione nutrizionale “senza glutine”.
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